Confraternita di San Carlo Borromeo

Sessa Aurunca - Caserta

Le Processioni

MERCOLEDI' SANTO

La confraternita di San Carlo Borromeo occupa la mattinata della terza e ultima giornata della Settimana Santa dedicata alle processioni penitenziali. Alle ore 11 dalla chiesa della Confraternita di San Carlo situata nell'omonima piazzetta, dopo aver celebrato il precetto pasquale, i confratelli si dispongono a effettuare questo ritoProcessione del Mercoledì Santo penitenziale alla volta della Chiesa Madre della Diocesi. Col volto incappucciato in segno di di penitenza i confratelli danno vita a un lungo corteo processionale e con le loro mozzette e lo stendardo color rosso vermiglio, che ricordano i colori del Santo milanese, danno anche una forte nota di colore all'itinerario della processione che per la maggior parte attraversa il C.so Lucilio (l'arteria cittadina centrale) fino al raggiungimento del Duomo. Durante il corteo si intonanano il "Cantico di Zaccaria" (Lc 1, 68-79) più noto come "Benedictus" e sulla via del ritorno il "Te Deum" secondo antiche melodie sulla cui origine non si sa nulla e di certo ma che continuano a perpetuarsi negli anni grazie ai confratelli più anziani che insieme agli amici delle confraternite lo tramandano alle nuove generazione che si avvicinano a questi riti con molta devozione. Dopo l'omelia del Padre Spirituale in Cattedrale e l'adorazione al Ss. Sacramento la processione riprende la via del ritorno e una volta rientrati nella propria chiesa, dopo la benedizione del Cappellano, come tradizione vuole la Confraternita offre "tarallucci e vino" al popolo che ha partecipato alla processione e ci si scambiano i tradizionali auguri "pe' cient'anni" con l'animo già proteso verso il triduo pasquale e verso la processione del Sabato Santo.

SABATO SANTO

E’ senza dubbio il gruppo statuario del "Mistero della Deposizione dalla Croce", comunemente detto Mistero di San Carlo, l’immagine sacra oggetto di infinita venerazione e devozione di molti sessani che aspettano con ansia ogni anno il Sabato Santo per seguire con devozione la processione. Il gruppo della Deposizione, custodito dalla Confraternita, prima del completo e definitivo restauro del 1996, subì nel corso degli anni numerosi rimaneggiamenti e interventi di consolidamento (come dimostrano numerosi documenti fotografici rinvenuti) tali da alterare le originali fattezze. Sull’origine del Mistero nulla si sa di certo, ma è possibile ipotizzare una certa influenza della religiosità spagnola della quale si trovano molte analogie anche alla luce di considerazioni storiche che si possono fare sul periodo di diffusione e di sviluppo delle Confraternite nell’Italia meridionale. E’ possibile correlare la processione del Mistero di san Carlo con simili manifestazioni religiose andaluse, sia per la presenza di accollatori incappucciati, sia perMistero Della Deposizione il periodo nel quale si svolge la processione ma soprattutto per la rappresentazione scenica del Calvario in cui si evidenzia una notevole assimilazione nella plasticità e nella policromia con il “Mistero” di Sessa. E’ per la Confraternita di San Carlo un onore poter essere la depositaria di un’immagine tanto cara agli occhi della pietas popolare! Rappresentazione drammatica e simbolica della passione e morte di Cristo avente valore cartartico, la processione del Mistero di San Carlo, è diretta filiazione di consimili rappresentazioni medievali, arricchite e integrate da quel gusto del teatrale che gli Spagnoli portarono nella nostra tradizione religiosa pasquale e che si evidenziò in particolar modo nell’esibizione degli strumenti legati alla passione di Cristo. Anni addietro il gruppo della Deposizione e il gruppo della Pietà, custodito dalla Confraternita del SS. Rifugio, formavano due cortei processionali distinti in quanto le antiche credenze popolari volevano che le due immagini sacre non si dovessero mai incontrare pena sventura e disgrazie per la città. Così nel 1968 l’allora Vescovo Costantini unificò le due processioni dando così vita ad un lungo corteo al quale partecipano ogni Sabato Santo migliaia di devoti e donne alluttate che "Piccole e minute vivono in mistica sofferenza sotto il pesante peso della base che sostiene il Cristo, la Vergine Addolorata e la enorme Croce che sovrasta la scena, sopportando sulla propria testa il peso fisico ma soprattutto spirituale della Morte di Cristo. Pregano, piangono, soffrono, scalze non si curano della cera che, colando dalle enormi candele".